Regole delle partecipazioni di nozze: tradizionali e moderne
Non è un caso se le partecipazioni di nozze sono considerate i “biglietti da visita del matrimonio”. Infatti oltre ad annunciare la data, anticipano lo stile, i colori e il tema della giornata. Per questo che la numero uno tra le regole delle partecipazioni di nozze (assolutamente da non sottovalutare o trascurare) è che non siano anonime, ma anzi, in linea con la grafica di tutto il matrimonio e con la personalità degli sposi.
Come il resto di questa magica giornata, anche le partecipazioni sono cambiate molto negli ultimi anni, passando da avere delle rigide regole a essere originali e informali. Scopriamo come erano e come sono diventate.
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Regole delle partecipazioni di nozze
La tradizione
Partiamo con la più rigida tra le regole delle partecipazioni di nozze classiche: i genitori della coppia devono annunciare il matrimonio. In alto a sinistra i nomi da nubili dei genitori della futura moglie (per primi perché il padre della sposa concede la mano di sua figlia allo sposo) e a destra i nomi dei genitori del futuro marito.
Con lo stesso principio, e un po’ anche per galanteria, il nome della sposa va messo prima di quello dello sposo. Unica eccezione va fatta per le bomboniere, dove la posizione dei nomi si inverte: il marito può passare in primo piano essendo ormai diventato il capofamiglia.
Alla base della partecipazione si inseriscono gli indirizzi di casa degli sposi da nubili, informazione essenziale per poter inviare i regali di nozze. Oggi essendo la maggior parte delle coppie che si sposano già conviventi, il rito dei doni è cambiato, e questa informazione spesso viene a mancare.
In questo vadevecum sulle regole delle partecipazioni di nozze, non possiamo tralasciare il dettaglio degli inviti di nozze: ebbene sì, partecipazioni e inviti sono due cose distinte. Il primo si riferisce alla cerimonia, mentre il secondo al ricevimento.
Infatti, mentre oggi viene da sé che l’invito vale per entrambi, in passato potevi essere benvoluto alla cerimonia, ma non abbastanza intimo per il rinfresco. Per questo che, solo ad alcuni, all’interno della partecipazione veniva inserito un cartoncino indicante il luogo del ricevimento.
Un’altra abitudine ormai in disuso è quella del RSVP. La sigla sta per “Répondez, s’il vous plaît”, che in francese significa “Rispondere per favore”. Si compone da una busta già indirizzata agli sposi e affrancata, insieme ad un biglietto nel quale si può indicare la partecipazione all’evento ed eventuali allergie alimentari. Oggi l’utilizzo della posta tradizionale è ormai passata di moda, e spesso si preferisce inserire il numero di telefono, l’email o il sito degli sposi, metodi più veloci e moderni.
Comunque, nonostante alcune coppie preferiscono mantenere questi criteri, ormai si tratta più di una questione di scelta che non di regole vere e proprie. Per esempio sempre più spesso gli sposi annunciano da soli il loro matrimonio con frasi informali come “ci sposiamo”. In molti casi lo fanno annunciare dai figli, e in altri addirittura dai loro animali domestici!
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Moderne
è un po’ difficile stilare una lista di regole che siano valide per la generazione che si sta sposando in questi anni, dal momento che agli sposi “tutto è concesso”. Si è molto più flessibili degli anni passati e la personalizzazione è alla base di tutti i matrimoni moderni.
Il cambiamento non può essere evitato. Il cambiamento fornisce le opportunità per le innovazioni. Ti da la possibilità di dimostrare la tua creatività. (Keshavan Nair)
Il save the date per esempio è una nuova usanza importata dall’America. Sai di cosa parliamo? Scopri di più su questo dettaglio.
Una tradizione che ancora oggi è valida tra le regole delle partecipazioni di nozze moderne è il destinatario scritto a mano: niente etichette o nomi stampati. Se la partecipazione è inviata all’intero nucleo che vive sotto lo stesso tetto si può indirizzare direttamente alla famiglia. Se le persone non possono essere raggruppate sotto lo stesso nucleo familiare, si indicano i nomi singolarmente separati da una virgola. Non vanno utilizzati titoli come Dottore o Professore ma semplicemente nome e cognome, anche se un’eccezione viene fatta per i riconoscimenti appartenenti all’arma e al clero.
Esistono oggi figure professionali alle quali ci si può affidare per la stesura a mano del mittente. E se i nomi scritti da un calligrafo daranno alla partecipazione un effetto elegante e senza tempo, quelli scritti a mano dagli sposi a loro volta faranno sì che la partecipazione sia personale e curata.
Un’altra usanza da non perdere è quella di consegnare le partecipazioni a mano, per far sì che ogni invitato si senta personalmente coinvolto e speciale. Se si tratta di un parente molto lontano, si può utilizzare la posta tradizionale, e bisogna ricordarsi di non farlo all’ultimo minuto per evitare ritardi. Se non si ha tempo di andare a trovare personalmente tutti i parenti si possono organizzare cene o approfittare di feste in famiglia per poterle consegnare a più persone contemporaneamente (evitate solo di consegnarle durante la festa di qualcun altro o il risultato non sarà piacevole!).
Se l’invitato è un amico di famiglia o un collega dei genitori, si può delegare a quest’ultimi il compito di recapitare la partecipazione.
Dal momento che le partecipazioni vengono consegnate a mano è un buon uso quello di non chiuderle ermeticamente, per evitare di rovinare un lavoro curato. Basterà incastrare il lembo di chiusura in modo che non fuoriesca il contenuto durante il trasporto.
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